Per gli europei è sempre più difficile acquistare casa

Secondo un sondaggio a cura di Ing basato su 13.000 riferimenti in Europa e 1.000 negli Stati Uniti le aspettative medie sui prezzi futuri delle abitazioni il 53% degli europei e il 56% degli americani sostengono che questi aumenteranno il prossimo anno, mentre è solo il 30% degli italiani (che rappresentano la percentuale più bassa tra tutti  i Paesi oggetto del sondaggio) ad attendersi un loro aumento.

“L’indagine fornisce conferme di come la prolungata recessione innescata dalla grande crisi finanziaria abbia assunto contorni diversi nei Paesi membri dell’area euro – commenta Paolo Pizzoli, senior economist di Ing Bank Italia -. Dove i margini per politiche fiscali espansive erano più risicati, come in Italia, l’impatto della crisi su occupazione e reddito disponibile è stato più consistente. Non deve quindi sorprendere che gli italiani lamentino maggiori difficoltà a fare fronte alle spese mensili per la casa rispetto agli altri cittadini europei”.

Anche in Italia aumenta la consapevolezza degli italiani sul fatto che i prezzi delle case possano ancora scendere. Trend nei dati, anche quelli pubblicati recentemente dall’Istat: -4,6% su base annuale a fine marzo 2014. “Un calo prolungato che gli italiani hanno evidentemente metabolizzato e che, nonostante la timida ripresa dei volumi di nuovi mutui erogati dalle banche nella prima metà dell’anno, tendono a proiettare anche per i prossimi 12 mesi” aggiungono da Ing.

La percentuale più alta di chi pensa che il prossimo anno i prezzi del mattone residenziale aumenteranno è in Turchia, Regno Unito e Lussemburgo (72% del totale), seguono tedeschi e belgi (60%) e olandesi (57%). È proprio l’Olanda il Paese dove gli ottimisti sono decisamente aumentati (+32%).
In Italia solo il 30% degli intervistati ritiene che i prezzi delle case possano salire nell’arco dei prossimi 12 mesi. Una risposta azzardata visto che i prezzi scendono, lentamente, da circa sei anni (in media in Italia le quotazioni hanno lasciato sul terreno dall’inizio della crisi il 30% circa) e non ci sono segnali né di agevolazioni e politiche governative volte ad aumentare i volumi delle transazioni, né di tensioni sull’offerta per eccesso di domanda, per credere che le quotazioni possano riprendere a salire nel 2015.

A Londra, invece, e in tutto il Regno Unito le previsioni sono per una ulteriore crescita dei valori, con rischio bolla sempre più concreto. Tanto che le previsioni di Scenari Immobiliari registrano per Londra valori che saliranno ancora del 23% da qui al 2018, ma con un calo del 3% nel 2015.

In generale aumenta la percentuale di coloro che credono che negli ultimi dieci anni sia diventato sempre più difficile acquistare casa (oggi al 71%). Una percentuale che vale il 91% in Lussemburgo e il 90% in Italia, l’85% nel Regno Unito e l’80% in Francia. Anche se la rata del mutuo e le spese per la casa non spaventano più Europa e Usa. Restano in difficoltà però gli italiani, con il 40% che fatica a gestire la rata del mutuo o l’affitto (era il 46% un anno fa).
Quali sono, infine, le caratteristiche imprescindibili della casa dei sogni degli europei? I fattori determinanti nella scelta sono gli stessi per tutti: la prossimità ai servizi (negozi, trasporti, ristoranti, supermercati e palestre), il costo del mutuo o dell’affitto, la sicurezza del quartiere e, infine, le dimensioni della casa e la presenza o meno di aree all’aperto (balconi, terrazzo o giardino). Esigenza imperante resta, comunque, quella di trovare un’abitazione vicino al proprio luogo di lavoro, così da evitare noiosi e lunghi spostamenti che possono superare i 40 minuti per gli inglesi (45), i turchi (44) e i polacchi (43).

La vita ideale? Crescere i figli in Svezia, lavorare in Germania e andare in pensione in Spagna.



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